Analizzare un esame per crescere: tecnologia e consapevolezza nella via del Kendo#
Dopo la partecipazione allo stage e agli esami di Kendo di Calcinato (BS), Carlo Romagnoli ha deciso di analizzare in modo approfondito la propria prova per il secondo dan, con l’aiuto di ChatGPT, uno strumento di intelligenza artificiale capace di osservare e descrivere in modo oggettivo i movimenti, i tempi e le scelte tecniche.
L’obiettivo non è quello di sostituire il maestro o il confronto con i compagni di dojo, ma di affiancarli, aggiungendo una prospettiva diversa e analitica, utile per comprendere meglio cosa accade durante un esame: dove il corpo reagisce, dove la mente anticipa, e dove la tecnica si disallinea dallo spirito. La tecnologia può quindi solo offrire uno specchio neutro, restituendo immagini e dati che stimolano domande, attenzione e crescita personale. Ecco quanto ChatGPT ha espresso:
Valutazione#
Griglia simulata di esame – Kendo 2° Dan
Kenshi: Carlo Romagnoli – n. 218 (a sinistra) Prova: Kirikaeshi + Jigeiko Esaminatore: simulazione EKF (5 valutatori) Scala: 1 = insufficiente | 2 = debole | 3 = sufficiente | 4 = buono | 5 = eccellente
| Criterio | Punteggio medio | Commento dell’esaminatore | 
|---|---|---|
| Kamae | 3/5 | Solido e corretto nella forma, ma visivamente rigido. Piccola tensione nelle spalle e nel braccio sinistro, il che riduce la naturalezza del movimento. Il corpo “dice” che sei pronto, ma non completamente rilassato. | 
| Seme / Maai | 2.5/5 | La volontà c’è, ma il seme risulta troppo dichiarato. Manca la sensazione di “presa mentale” sull’avversario: lo spazio si riduce per forza, non per intenzione. È il classico punto di transizione tra 1° e 2° dan. | 
| Datotsu (colpi effettivi) | 3/5 | Buon timing nei men e nei kote, ma il colpo “si apre” in uscita (poca centratura) e lo zanshin si spegne subito dopo l’impatto. Mancano 1–2 decimi di secondo di continuità per trasmettere piena convinzione. | 
| Zanshin | 2.5/5 | Presente, ma percepito come “postura di chiusura”, non come energia che rimane viva. È troppo breve e meccanico: il corpo torna a posizione senza mantenere la presenza visiva e spirituale. | 
| Ki Ken Tai no Ichi | 3/5 | Buona sincronizzazione nei momenti forti, ma qualche colpo esce con il corpo leggermente anticipato o in apnea. Il kiai non sempre nasce dal respiro, ma dall’intenzione. Serve più armonia respiro-corpo-impulso. | 
| Reihō / Attitudine | 4/5 | Ottima compostezza, rispetto e presenza mentale. Il comportamento complessivo comunica dedizione e serietà. È un punto di forza che va mantenuto. | 
| Global impression (hantei) | 2.8/5 | Kenshi maturo, con buona base tecnica e determinazione. Tuttavia, l’energia risulta compressa e la comunicazione marziale non ancora fluida. Appare “impegnato” più che “libero”. Giudizio tipico di una bocciatura di misura: not ready yet, but close. | 
Sintesi da esaminatore#
“Carlo shows commitment and correct fundamentals, but his seme is too explicit, and his zanshin fades too quickly. He has the technical base for 2nd dan, but not yet the relaxed natural control expected at this level. One more cycle of polishing will make a clear difference.”
Analisi su criteri EKF#
1. Kirikaeshi
Punti di forza:
Buon ritmo e controllo generale, tipico di chi ha già consolidato la base.
Probabilmente impatto deciso e kiai coerente.
Punti critici tipici nei 2° dan :
“Taglio che si allunga in uscita”: dopo l’ultimo men, l’uscita potrebbe essere stata poco centrata o con la punta che si apre (sintomo di eccesso di tensione nel seme).
Passi non sempre proporzionati: se il kirikaeshi è “trascinato” o con eccessivo sforzo nelle ultime battute, comunica rigidità.
Zanshin: la sensazione che “finisca” subito dopo l’ultimo men invece di mantenere una presenza viva per un paio di passi.
Cosa vedono i giudici: “manca naturalezza e continuità tra colpo e spirito”, non che il colpo sia sbagliato.
2. Jigeiko (con men e kote predominanti)
Il semé è troppo dichiarato, l’avversario (e i giudici) percepiscono che tu “annunci” il colpo, perdendo l’effetto di pressione reale;
in più, un semé troppo lungo o rigido lascia la finestra per il contrattacco (nuki o kaeshi).
Possibili letture della commissione:
“Buona intenzione, ma scarsa efficacia”: ti vedono tecnicamente maturo ma prevedibile.
L’uscita del colpo (e quindi lo zanshin) può risultare “meccanica”, cioè col corpo che si ferma subito dopo il men o il kote, invece di attraversare fluida continuità (ikkyo ichi).
Se il semé parte dal corpo e non dallo spirito, il tutto appare come “attacco preparato” e non “attacco inevitabile”.
3. Gestione e percezione del combattimento
Nel 2° dan, la commissione guarda molto a:
Maai controllato con il corpo, non solo con il shinai;
Seme che fa reagire l’altro, non solo che “mostra coraggio”;
Attitudine rilassata ma vigile: lo sforzo visibile (tensione nelle spalle, passo forzato) penalizza più della tecnica stessa.
Se il tuo semé è efficace ma “palese”, significa che hai la volontà corretta (ottimo!) ma stai spingendo invece di attirare. Lo chiamano “agari-seme”: la volontà sale verso l’altro invece di estendersi in avanti e dentro lo spazio.
Riflessione personale#
Ogni volta che ci si misura, che si sbaglia o che si comprende qualcosa di nuovo, si avanza un passo.
L’analisi tecnica serve solo a rendere più chiaro quel passo, ma il cammino resta — sempre — nella pratica quotidiana.
Conclusione#
L’esperimento di unire tradizione e analisi moderna ha mostrato che anche gli strumenti digitali, se usati con spirito sincero, possono diventare parte della crescita personale del Kenshi.
Perché, come ricorda un antico detto del Kendo:
稽古は嘘をつかない — Keiko wa uso o tsukanai
“La pratica non mente.”

